Il 17 gennaio, si celebra Sant’ Antonio Abate, il Santo eremita egiziano fondatore del monachesimo cristiano e primo degli abati.
La sua persona è così profondamente legata alla protezione degli animali domestici da essere solitamente raffigurata con accanto un maiale, mentre il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la sua tutela. Un binomio questo che potrebbe apparire quantomeno insolito per il santo passato alla storia come patriarca del monachesimo …
La sua persona è così profondamente legata alla protezione degli animali domestici da essere solitamente raffigurata con accanto un maiale, mentre il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la sua tutela. Un binomio questo che potrebbe apparire quantomeno insolito per il santo passato alla storia come patriarca del monachesimo …
Occorre quindi fare un passo indietro per comprendere come abbia potuto un asceta divenire santo rurale. Il salto non è così insolito come sembra, pare infatti che il giorno a lui dedicato cada nelle vicinanze di antiche feste pagane agresti in onore del dio celtico Lug, venerato in area germanica. Lug era il dio del gioco e della divinazione, era colui che risorgeva con la primavera, figlio della grande madre celtica cui erano consacrati i cinghiali e i maiali, animali anche in precedenza dedicati alle divinità protettrici della fertilità, come Demetra, o la latina Cerere.
Quando le reliquie di sant’Antonio giunsero in Francia, i primi cristiani celti trasferirono quindi nel santo gli attributi del dio pagano e nelle leggende a lui legate ecco che s’inserisce il cinghiale, diventato poi maiale per estirpare il ricordo precristiano.
Nascono così due racconti tradizionali per cristianizzare gli emblemi; il primo racconta che il cinghiale-maiale fosse il diavolo sconfitto da Antonio resistendo alle tentazioni, il secondo dice invece che un giorno il santo guarì un maialino e da quel momento questi lo seguì fedele come un cane. Successivamente il maiale divenne un privilegio dei fratelli ospedalieri di sant’Antonio, fondati nel 1600, che potevano allevarlo per nutrire gli ammalati che accorrevano per invocare la guarigione da parte del santo dall’herpes zoster, grazie al suo dominio sul fuoco.
Questo ed altro su questo Santo QUI
Da noi si usa preparare i tortelli dolci (turtlitt) e fare benedire gli animali.
Da noi si usa preparare i tortelli dolci (turtlitt) e fare benedire gli animali.
Sai che mi ero quasi dimenticato!
RispondiEliminaGrazie che tu sei sempre pronta per aggiornarci.
Ciao e buona serata cara Fiore.
Tomaso
Ciao
RispondiEliminaso che in certi paesi della provincia di Cremona il sacerdote va a benedire le stalle. Qua a Cremona penso che non fanno niente, la benedizione degli animali viene fatta ad ottobre per San Francesco.
da noi si usa portare le auto e gli animali sul piazzale della chiesa e dopo la benedizione viene distribuito un immagine del santo, del sale e un cordoncino benedetti
RispondiEliminaQui da noi a Trieste si portano a benedire gli animali il 4 ottobre per la festa di San Francesco. La benedizione viene fatta sul sagrato della chiesa di San Giacomo. Interessante il tuo post, ci sono usanze diverse a seconda dei posti. Un miao/bau a tutti ^_^
RispondiEliminaCiao Fiore!non sapevo tutto ciò!è bello ora saperne di più!!!!!!!!!!!!!!...
RispondiEliminaUn bacione!!!