sabato 3 gennaio 2015

Ancora a proposito dei botti di Capodanno



Monica aveva una cagnolina di nome Birba, parte integrante del piccolo nucleo familiare formato da lei e suo marito. Una sera, per una cena a cui non potevano mancare, hanno dovuto lasciare Birba da sola in giardino, comunque ben chiuso. Si era in prossimità delle festività natalizie ma mai avrebbero pensato che quella notte di metà dicembre si sarebbe trasformata in un inferno di botti e petardi nel vicinato, che hanno lasciato la cagnolina traumatizzata, fino alle crisi epilettiche che a lungo andare si sono rivelate fatali. 
Un caso tanto doloroso quanto non isolato, con incidenti simili che in genere culminano nella notte di Capodanno, da sempre associata a esplosioni di razzi, petardi e fuochi d’artificio per salutare l’anno nuovo. Per i nostri amici animali, all’improvviso catapultati in mezzo a un caos di luci ed esplosioni, non si tratta certo di una festa, ma di una pesante fonte di stress e di un serio fattore di rischio per la loro vita. Vale veramente la pena, per un po’ di fracasso festaiolo notturno? 
Sebbene in Italia vada crescendo il numero di Comuni che emanano provvedimenti restrittivi o di divieto, la pratica è tutt’altro che diminuita e ogni anno assistiamo al solito tragico bollettino di guerra: quest’anno, ad esempio, si parla di 251 feriti (il 30% in meno rispetto allo scorso anno, ma comunque una cifra scandalosa per un solo giorno che vorrebbe essere di festa) e, per fortuna, nessun morto. Per quanto riguarda gli animali, le associazioni parlano di circa 5.000 animali morti all’anno, domestici e selvatici, nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. 
“Legali, illegali, piccoli, grandi, artigianali o meno, stiamo parlando di oggetti che nella maggior parte dei casi rappresentano veri e propri ordigni” si legge nel testo di una delle numerose petizioni animaliste per la messa al bando dei botti, che elenca nel dettaglio tutti i principali pericoli. 
Negli uccelli, ad esempio, “un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando al buio alla cieca anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso a qualche muro, albero o cavi elettrici; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali e alla mancanza di un riparo”.
Ogni anno vengono riscontrati danni da stress anche negli animali da allevamento e nei piccoli mammiferi selvatici che vivono nei parchi e nei boschi. 
Ma sono soprattutto gli animali domestici – cani e gatti in primis – le principali vittime dei botti di S. Silvestro: le esplosioni e l’eccessivo frastuono tendono infatti a sconvolgerli, anche a causa del loro udito che risulta essere fino a sette volte più sensibile e sviluppato rispetto al nostro. 
“I forti rumori li gettano nel panico – scrive la Lav-Lega Anti Vivisezione in un recente comunicato stampa – inducendoli a reazioni istintive e incontrollate come gettarsi nel vuoto, divincolarsi follemente per strappare la catena, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri”.
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(fonte: http://www.unimondo.org/Notizie/Botti-di-Capodanno-per-gli-animali-non-e-una-festa-148981)

2 commenti:

  1. Cara Fiore, purtroppo non impareranno mai!!! è una vergogna tutto questo.
    Ciao e buona domenica cara amica.
    Tomaso

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  2. purtroppo troppe persone sono sorde ad ogni appello e il buonsenso non sanno dov'è....Sono sicuramente belli da vedere ma il rumore dà fastidio anche a me che so cosa sono, quindi pensa ad un animale che traumi e spaventi può provocare......
    Chissà se un giorno riusciremo a festeggiare l'abolizione di questi inutili botti....

    RispondiElimina

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